4_Aggressività e forme del suo controllo
Aggressività e forme del suo controllo
L’essere nel mondo:
Esistenza ---> si esprime attraverso un Sistema Motivazionale
Il Sistema Nervoso
Centrale produce continuamente Energia Pulsionale (le Pulsioni)-->Bitono
che spingono ad esprimersi
attraverso lo Scarico Emozionale.
Energie Motivazionali che
si accumulano fin tanto che appare uno Stimolo Chiave che fa attivare un
Meccanismo Scatenante Innato, liberando l’Azione (Coordinazione Ereditaria)
ovvero un Comportamento Istintivo Innato più o meno complesso, ereditato dai
genitori come espressione filogenetica (corredo genetico) della specie.
L’uomo si differenzia
dagli altri animale
per la sua capacità di essere un animale culturale:
L’uomo è “essenzialmente”
un essere culturale!
Il
Controllo delle Pulsioni Innate, nell’Uomo, viene effettuato attraverso
Meccanismi Culturali che si sovrappongono al Sistema di Coordinazione
Ereditarie Innate come Sistema di Valutazione adattato storicamente attraverso
l’apprendimento tramandato.
= > libertà da modelli rigidamente
predeterminati filogeneticamente (coordinazioni ereditarie)
= > capacità di adattamento
= > dilemmi di coscienza dovuti al
libero arbitrio --> > peso
della storia e della Etica
= > Libertà dalla circostanzialità
dello stimolo scatenante
= > Libertà d’immaginazione
(memoria relazionale) --> >
previsionalità e progettualità
= > capacità speculative
Nell’uomo l’evoluzione diretta dalla
possibilità del Controllo Culturale
diventa
l’imposizione della Morale sulla
Forma e Qualità del Giudizio.
(Nb: Innanzitutto bisogna
dire che i termini di etica e morale possono essere
usati come sinonimi, cosa che fa la maggior parte della gente, comprese le
persone più istruite. Tuttavia,
specialmente negli ambienti intellettuali e scientifici, i due termini sono
normalmente usati con accezioni diverse, intendendo per "morale"
l'insieme delle consuetudini sociali legate ad una certa tradizione culturale o
gruppo sociale o individuo particolare, e per "etica" lo studio
filosofico universale del bene e del male e quindi della morale. In tal modo,
"etica" ha un livello di astrazione più alto rispetto a
"morale".)
L’uomo è essenzialmente un
Essere Culturale,
ovvero un essere progettante
che interpreta il suo Ruolo
Sociale in forma Politica !
Il cane non ha questa
capacità, essenzialmente umana, e la
sua flessibilità e/o libertà dalle risposte innate non è così grande come
quella umana e la Risposta (Azione Comportamentale) è molto più rigidamente
determinata dalle Coordinazioni
Ereditarie e fortemente dipendente dalla chiarezza degli Stimoli Chiave ( il
vantaggio = non richiede elaborazione / lo svantaggio = maggiore vincolo
automatico = minore libertà di scelta).
Per il Cane la risposta è
quasi, o assolutamente, automatica (immediata) e dettata da un Meccanismo
Scatenante Innato, ovvero, risponde a quei famosi Stimoli Chiave che ne
attivano le Coordinazioni Ereditarie, “probabilmente più adatte”, senza bisogno
di fare ragionamenti sulla loro opportunità (speculazione) e adeguatezza
(morale) e che non necessita di interpretazioni complesse.
Con questo tipo di Alterità esistenziale, la forte dipendenza da
risposte,
per quanto complesse, automatiche e innate,
il cane si differenzia da
noi in modo profondo.
“ Un’Educazione troppo permissiva nella prima infanzia porta a frustrazioni,
in quanto il bambino
cerca un orientamento in questo mondo.
Certe linee conduttrici
di natura culturale gli danno sicurezza…
egli interroga ed esige anche per
apprendere quali siano i limiti del possibile,
e questi non debbono essere né
troppo stretti né troppo estesi.
Ben lo sapeva
Rousseau:
“Conoscete il mezzo più sicuro
per far infelice un bambino?
Lo dovete avvezzare
a ottenere tutto. Perché il suo desiderio
cresce senza sosta. Presto o tardi,
l’impossibilità di concedere vi costringerà
a negargli qualcosa, e questo inabituale
rifiuto gli sarà di maggior pena
della privazione di quel che desiderava”
Ogni educazione estremista è fondamentalmente intollerante
e quindi
repressiva!!!
La Famiglia garantisce all’uomo quell’amore e
quella sicurezza
dalle quali sorge la Fiducia Originaria verso i congeneri;
e questa fiducia è la premessa per il libero
dispiegamento della sua umanità.
L’educazione
famigliare può anche deformare in senso autoritario,
ma questo non è affatto il
risultato necessario di ogni educazione famigliare.
Solo nella famiglia vengono risvegliate le positive predisposizioni
sociali dell’uomo e,
con esse, la capacità di responsabilità e d’identificazione.
Chi non ha nutrito in sé legami famigliari,
neppure riesce
più tardi a nutrire amore per la società.
Chi, invece, ha appreso ad amare genitori e fratelli,
può amare
più tardi anche una collettività:
solo lui è capace di vedere fratelli negli
uomini.
Su amore e fiducia si basa la comunità umana,
e
ambedue si sviluppano passando per la famiglia.”
Uomo = Animale Politico ( culturale e
sociale) Mammifero !!!
carattere essenziale dell’uomo diventa la cultura
accumulativa!!!
-->rapida
Evoluzione --->
Cultura == Formazione di modelli ---> Delimitazione = nascita ostilità
culturale guidata culturali segregati = |
= Differenziazione V
dei gruppi culturali
La formazione di Club
(speciazione) si oppone alla
fratellanza universale
--->per tenere sotto controllo questa tendenza all’ostilità verso gli altri sia
individui che gruppi
diventa fondamentale e necessario, per
un animale sociale, un’educazione alla:
TOLLERANZA ---> (
ispirata dalla COMPASSIONE, nell’uomo!)
(_Compassione
significa "patire assieme". "Mettersi nei panni degli
altri" è l'espressione popolare che più si avvicina al significato
dell'espressione: "ebbe compassione per loro". (Oreste Benzi)
_Compassione e pietà sono assai differenti. Mentre la compassione riflette
l'anelito del cuore a immedesimarsi e soffrire con l'altro, la pietà è una serie
controllata di pensieri intesi ad assicurarci il distacco da chi soffre.
La compassione è la risposta spontanea dell'amore; la pietà
l'involonario riflesso della paura. ( Paul C. Round))
COMPASSIONE ---> rispetto della personalità individuale (attraverso la immedesimazione)
(--->…non fare agli altri
quello che non vorresti fosse fatto a te!!!)
Predisposizioni etici fondamentali per la sociazione di
gruppo:
Tolleranza -
Compassione – Ubbidienza all’Autorità
– Disponibilità a subordinarsi –
Fedeltà di Gruppo
Qualità necessarie ad un animale sociale:
- Disponibilità ad aggregarsi
- Controllo dell’aggressività verso gli altri = Tolleranza
--->
Compassione = rispetto della personalità individuale ( sentimento
essenzialmente umano per la capacità di
autoimmedesimazione)
- Capacità di transvalutare moduli comportamentali
funzionali a segnali à Ritualizzazione
Nello “scontro” Sociale ( ovvero nelle Relazioni Sociali
rivolti all’ inserimento dell’individuo nel gruppo e al controllo degli altri
attraverso la formazione di relazioni di Gestione della Posizione Sociale che
definiscano la collocazione dei vari membri del gruppo attraverso la dominanza
specifica di ciascun membro e attraverso il controllo dell’aggressività
intraspecifica), dove l’aggressività diventa il Motore che spinge verso
l’aspirazione di Rango, la formazione naturale di Ranghi Gerarchici evita il
continuo istaurarsi di conflitti tra i vari membri del gruppo diventando
così, la formazione naturale della Gerarchia, un mezzo di Controllo
dell’Aggressività.
Gruppo => Relazioni
=> Aspirazione Sociale =>
Formazione di Ranghi
Sociale di
Governo ( = necessità della V
Aggressività ) GERARCHIA = ----> Mezzo di Controllo
dell’Aggressività
Tolleranza / Compassione --->
Frustrazione = tensione alla formazione dell’aggressività
Gerarchia di Rango = mezzo di
controllo dell’Aggressività
L’Aggressività Intraspecifica, ovvero,
quel fenomeno per cui Animali della stessa Specie si combattono tra di loro è legata intimamente ( gli è essenziale!)
con lo sviluppo sociale di un gruppo! (Un modo di vita predatorio non è
stato, assolutamente, premessa per lo sviluppo dell’aggressività intraspecifica).
L’aggressività fa
parte della biodinamica della socialità, è una condizione esistenziale della
socialità, nasce dalla socialità, fa parte della dinamica della socialità e
rappresenta la bio-spinta al fare, il motore che spinge all’iniziativa produttiva
/ creativa.
La Socialità non è una
condizione etica e/o un particolare modo di concepire il bene e il male (Valore
Morale) ma una forma particolare di esistere e della possibilità di
relazionarsi con la Natura = una Forma dell’Essere!...di cui l’aggressività è
la benzina e il suo controllo lo sviluppo formale dell’azione sociale!!!...tendiamo a impegnare molto più tempo a
controllare l’aggressività che non a sfogarla (…sebbene anche lo scarico
surrogato comunque è un modo di abreagire l’aggressività).
Maggiormente l’individuo è pieno d’iniziativa e > è la
sua tendenza all’aggressività
e > diventa la sua necessità di controllo
dell’aggressività!!!
----> più forte è la spinta a dominare (tendenza al fare
impositivo) e più forte è la capacità di controllo dell’aggressività (abilità
di ritualizzazione = controllo dell’aggressività) e maggiore diventa il Rango
sociale ( leadership) di un individuo.
Qualsiasi Modulo
Comportamentale che accompagna uno stato emotivo di un animale abbastanza
regolarmente da poterlo caratterizzare può divenire per un congenere segno
caratteristico di quello stato emotivo e può trasformarsi in una pura Azione
Simbolica.
Moduli comportamentali
che già adempiono ad una funzione possono venir transvalutati a moduli
espressivi e divenire segnali --->
Ritualizzazione ( es. allettamento al cibo --->
corteggiamento
Se è vantaggioso per
il trasmissore ( colui che esprime/emette il comportamento) aver avuto modo di
esprimere un’emozione tale che un altro lo comprenda, l’espressione
dell’emozione (la sua modalità di comportamento), tramite la selezione
naturale, tende sempre di più ad essere transvalutata a segnale (stimolo chiave
attivatore di una risposta…positiva per la sopravvivenza)à àRitualizzazione = Comportamento
Simbolico = insieme di segnali che diventano Stimoli Chiave per una risposta
comportamentale)
L’Acquietamento dell’Aggressività è un compito centrale dei Riti
sociali!
L’Aquietamento = occultare i segnali scatenatori del
combattimento (Aggressività) = inibire (sottrarsi) a ulteriori attacchi --->
il sottomesso in tale modo non appare più come scatenatore di lotta.
La ritualizzazione di sottomissione utilizza comportamenti
e/o segnali esattamente contrari a quelli usati per minacciare o sfidare
(spesso viene usato il comportamento infantile)
Processi di Ritualizzazione: Filogenetico - Ontogenetico - Tradizionale
L’Aggressività produce vantaggi:
_ Il distanziamento e di seguito la
suddivisone della specie in un area più estesa ---> Aggressività Territoriale =
controllo della densità di popolazione (si controlla la superpopolazione) in
base alle risorse alimentari e dimensionali dell’area.
_La Selezione del più adatto alla sopravvivenza ---> combattimento fra
maschi, nel periodo degli amori, per la selezione del migliore, ovvero del più
adatto alla protezione della prole.
L’Aggressività produce rischi:
_ Rischio di uccisione o ferimento di uno dei due contendenti nel combattimento
(comportamento
aggressivo interspecifico) = circostanza contraria alla conservazione della
Specie --->
Sviluppo di complicate Regole di Torneo che permettono di combattere in modo incruento
---> risparmiare i congeneri è altrettanto importante quanto, occasionalmente,
combatterli !!!
Le condizioni per una Ritualizzazione finalizzata
all’inibizione dell’aggressività:
_Regole di combattimento ---> Cavalleria
(nell’uomo, il
rispetto del codice (regole) è una questione di onore e dignità =
questione culturale, mentre negli animali è una questione di inibizione innata
filogenetica)
_ Fiducia reciproca = ---> Riconoscimento della
sottomissione e conseguente risparmio della vita del perdente. Il vinto deve confidare che il perdente si
attenga alle regole del trattato e non incominci una guerriglia o una vendetta
e il perdente deve poter confidare nel rispetto di non essere sottoposto a
spogliazione e maltrattamento
Il Comportamento di lotta viene condotto con regole che ne
controllano la pericolosità dei contendenti e diventa un vero e proprio Torneo
con regole prefissate geneticamente ( istintivamente).
L’aggressività viene inibita immediatamente alla
manifestazione di un comportamento di sottomissione esibito dal più debole e
che funge da segnale inibitorio che blocca l’aggressività del più forte.
In tal modo il perdente non è costretto a perire nella
sconfitta ma può ritirarsi accettando la sconfitta con moduli precisi di
inibizione dell’aggressività avversaria.
L’aggressività fa parte della biodinamica tipica di tutti gli Impulsi Innati e
rappresenta la bio-spinta al fare, il motore dell’iniziativa creativa.
---> > l’individuo è
pieno d’iniziativa e > è la sua tendenza all’aggressività e > deve essere
il suo controllo dell’aggressività!!!
---> più forte è la spinta a dominare (tendenza al fare impositivo) e più forte è la
capacità di controllo dell’aggressività (abilità di ritualizzazione) maggiore
diventa il Rango sociale ( leadership) di un individuo.
“Un tratto notevolmente interessante dell’aggressività intraspecifica è
la sua spontaneità.
Il comportamento aggressivo non viene scatenato puramente e
semplicemente da determinati stimoli chiave; abbiamo invece osservato che gli
animali che per lungo tempo non possono combattere diventano sempre più
bellicosi, evidentemente in base ad un loro proprio meccanismo pulsionale
interno (Sistema Motivazionale Interno).
Tali animali determinati al combattimento cercano
attivamente una situazione di stimolo scatenante (che permetta loro di
abreagire, ovvero, di scaricare) la pulsione alla lotta, evidentemente
accumulatasi in eccesso.”
---> Mi
sembra che tutto questo significhi, semplicemente, che anche l’aggressività fa
parte della biodinamica tipica di tutti
gli Impulsi Innati.
Più aumenta la “pressione” delle Pulsioni più è facile attivare
( abreazione-scaricare) un comportamento coordinato, in questo caso finalizzato
a scatenarsi nella lotta con i consimili e meno preciso deve essere (in
proporzione alla pressione interna) il Segnale (Stimolo) Scatenante al fine di
attivare una reazione ( a volte “quasi inaspettata” e del tutto fuori luogo e
mal direzionata).
Ciò vuol dire che maggiore è il tempo di privazione della attivazione
delle Pulsioni Interne accumulate tanto meno importante diventa la precisione
identificativa e la adeguatezza dello Stimolo Scatenante fin tanto che, in extremis,
si può arrivare ad un comportamento espresso su di un surrogato o addirittura
espresso“a vuoto”.
Attenzione che più è alta la pressione pulsionale interna
più facile e
veloce può diventare la attivazione di un comportamento di scarico
che a volte
può diventare anche inadeguato, eccessivo e mal direzionato.
Questa situazione di criticità è meglio sia conosciuta da chi avvicina
il soggetto dell’accumolo energetico in quanto un segnale “sbagliato” , anche
molto labile, potrebbe far scattare (scatenare) una esagerata reazione, anche
mal direzionata e del tutto inadeguata ( e che all’apparenza sembra del tutto ingiustificata e anormale…vedi
nei cani i vari casi “clamorosi” di morsicature da inseguimento predatoriale
oppure da reazioni di difesa eccessive o da reazioni a stimoli scatenanti
uditivi o visivi… come il gridare di un bambino che si è fatto male o che è
solo capriccioso o il giocare o litigare animatamente ecc, …in certe razze molto “primitive”, nella
loro filogenesi comportamentale, questi “acuti”comportamentali, possono indurre
a reazioni coordinate istintive mal direzionate ( es. zavorre
storico-comportamentali di instabilità emotiva rispetto alla aggressività
intra, ma soprattutto,interspecifica). Vi sono razze, soprattutto da guardia e
difesa, dove, un po’ per selezione e un po’ come “zavorra storicha”di tipo
comportamentale, la soglia di attivazione di comportamenti aggressivi è
particolarmente bassa e facilmente attivabile da un movimento repentino o da un
grido troppo acuto che diventano facili segnali scatenanti le coordinazioni
ereditarie innate, appunto“spontanee”e istintive ( automatiche e prive di
possibilità riflessiva e valutativa) e che una volta attivate premono per uno
scarico della serie completa di azioni concatenate e finalizzate ad es.
all’inseguimento, cattura e uccisione della preda ).
Questo meccanismo non necessariamente ha valenza solamente fisiologica
ma può divenire utile anche in determinate circostanze dove la soglia di
reazione bassa potrebbe essere bilologicamente utile e vantaggiosa.
(es. quando la femmina
di cane partorisce scaccia minacciosamente il maschio dominante che incuriosito
vorrebbe avvicinarsi alla prole e questo tipo di comportamento della femmina
produce nel maschio dominante una forte frustrazione e un sovraccarico
pulsionale di aggressività…che ha proprio la funzione biologica di aumentarne
la bellicosità verso l’esterno in modo tale da renderlo più sensibile allo
scatenare un comportamento aggressivo di protezione della prole anche verso
stimoli relativamente (in condizioni normali) allarmanti.
Lo stesso accumulo di
pulsione di curiosità rende il maschio dominante sempre più impaziente nel
conoscere la cucciolata al punto tale che all’apparire, verso il 21° giorno
circa, dei primi cuccioli che cercano di uscire dalla tana, incuriositi dal mondo esterno, il suo
entusiasmo è talmente alle stelle che il suo comportamento festoso verso i
cuccioli è talmente “eccessivo” ( e per lui liberatorio!) che i stessi cuccioli
si spaventano notevolmente e fanno un veloce dietrofront per ritornare nella
tana à è la loro prima
Lezione di Vita Reale ( in un contesto “non cruento” con il Padre entusiasta ma
con poca delicatezza e senza tanti riguardi dovuti alla sua eccitazione tanto a
lungo trattenuta) = Il Mondo “esterno” dalla tana è un “ambiente pericoloso” e
si possono fare brutti incontri e quindi la fuga verso la tana e la coesione
che si ritrova nel gruppo dei fratellini e della madre acquista una importanza
fondamentale (Imprinting = Impronta di una esperienza che dura per tutta la
vita e ti fa decidere cosa è vantaggioso e cosa no per la sopravvivenza).
Negli animali il comportamento aggressivo sembra essere
“innato”.
Anche mammiferi senza esperienza sociale mostrano
l’appetizione al combattimento.
Il Comportamento aggressivo dei vertebrati è determinato da
adattamenti filogenetici
che danno origine a Coordinazioni ereditarie determinate.
L’Aggressività --->
delimitazione Territoriale del Gruppo
V
( ---> formazione di Ranghi
all’interno del gruppo)
Il Comportamento di lotta non è puramente “reattivo”
e la
sua spontaneità e appetizione dipende
da Meccanismi Pulsionali ( Energia Vitale
Interiore).
D’altronde, però, i vari Comportamenti Aggressivi possono
avere anche notevoli e complicate componenti di apprendimento. ( es. le
ripetute vittorie tendono ad aumentare l’aggressività dell’individuo e ripetute
sconfitte possono avvilire e ottundere l’aggressività e, ancora, la frequentazione protesa dell’avversario tende ad abbassare
l’aggressività)
Una volta che sia stata attivata l’aggressività è necessaria
la possibilità di abreagire (Scaricare)
in modo immediato ed esaustivo ( al limite anche in modo surrogato o “a
vuoto”)
---> Controllo dell’aggressività = riequilibrio
gerarchico oppure scarico alternativo redirezionando su di un
“capro espiatoio” l’aggressività repressa
---> liberazione dallo stress ( stress=accumulo della pressione)
delle pulsioni interiori = ripacificazione sociale
Il comportamento di difesa del Territorio può essere rivolto
alla individualità o al gruppo.
Ogni Individuo tende a mantenere le distanze rispetto agli
estranei --->
distanza Individuale
_Chi arriva per primo in un Luogo acquisisce dei diritti che
normalmente vengono anche riconosciuti dagli estranei che arrivano dopo.
_Chi ha conquistato per primi un territorio lo difende
reagendo aggressivamente agli estranei trasgressori.
_ L’invasione di un territorio estraneo già acquisito da
altri prima richiede riti pacificatori.
(Interessante x
l’uomo: l’uomo difende aggressivamente anche Domini dello spirito es. la
proprietà intellettuale, la diffusione delle idee, fin anche gli ideali
umanitari. )
Forme di controllo dell’Aggressività : La Gerarchia di Rango
_L’aggressività diventa il Motore che spinge verso
l’aspirazione di Rango
_ la formazione naturale di Ranghi Gerarchici evita il
continuo istaurarsi di conflitti tra i vari membri del gruppo diventando
così, la formazione naturale della Gerarchia, un mezzo di Controllo
dell’Aggressività.