Nella stimolazione motivazionale… “la leva alimentare dovrebbe essere usata il meno possibile, e più che altro appartenere a quei momenti d’intimità domestica, di complicità, d’allegria e di spensieratezza, appartenenti a quei giochi innocenti, tipicamente di carattere amorevole e famigliare, ma non dovrebbe diventare la motivazione “principe” per ottenere dal cane comportamenti di sottomissione, perché con essa si depaupera tutta l’importanza sociale del gioco di ruolo, e si mantiene troppo a lungo il rapporto “genitore /figli” su un livello di mero opportunismo, senza mai arrivare a creare veramente quel rapporto ”sociale” maturo, concreto e vissuto, che dovrebbe legare il partner umano e il suo cane.”
da "Arte di vivere con il Cane" Architetto Massimo Telatin, ed. Lulu: