Per un approfondimento dell'argomento: vedi Capitolo "Alterità del Cane" (Clicca Qui)
Ritornando ai modelli e ai meccanismi dell’aggressività analizziamo il, probabilmente, più affascinate modello motivazionale, quello psicoidraulico di Konrad Lorenz per capire immediatamente l’estrazione culturale del pensiero di Eberhart Trumler:
La ricerca di modelli comportamentali che in qualche modo potessero spiegare, o meglio fornire un’immagine logica del loro funzionamento, è strettamente connessa con il problema della Motivazione.
Chiunque abbia interagito davvero con i cani (ma vale per tutti o quasi, credo, gli animali) avrà scoperto che anch’essi, come gli uomini, sono di “umore” variabile.
Quindi sembra che un modello di causazione del comportamento basato semplicemente sul rapporto stimolo-risposta sia verosimilmente inadeguato.
Il fatto che lo stesso stimolo non provochi sempre la stessa risposta nello stesso animale ci costringe a considerare il ruolo di fattori causali interni oltre che di quelli esterni nella genesi del comportamento.
Ovvero siamo costretti a considerare il problema della
motivazione!
Saltiamo la storia dei vari metodi di approccio al problema dell’analisi motivazionale e ricordiamoci però anche che costruire modelli di comportamento ( siano essi realistici o, peggio ancora, formali) può presentare dei rischi, tra cui il più probabile e insidioso è il rischio di ingannare noi stessi con le parole che usiamo.
Teniamo sempre presente che nella realtà non c’è alcuna garanzia che il cervello si conformi ai dettami delle nostre classificazioni.
Bisogna stare sempre attenti quando costruiamo un modello del comportamento ( ad es. quello aggressivo) a non sostituire o posporre invenzioni grammaticali ( modelli formali) al posto dei meccanismi autentici…per quanto affascinanti e rivelanti potrebbero apparire.
Bisogna sempre essere sospettosi di ciò che si presenta in modo facile, convincente e garante di sicurezza e ricordarsi sempre che questi caratteri spesso tendono ad annebbiare, se non addirittura a annichilire, la ricerca della conoscenza per preferire la ricerca della sicurezza e tendono a sostituire il mito alla logica scientifica.
Ricordiamoci sempre che la nostra costruzione di modelli comportamentali si basa sempre e solamente su delle supposizioni di ciò che avviene nel sistema nervoso degli animali e non bisogna mai credere che il risultato faccia corrispondere il modello alla realtà.
Ricordiamoci sempre che il modello è solamente uno strumento, un filtro logico, un paio di occhiali, una prospettiva di penetrazione, che ci può solamente aiutare a capire di più e a vedere meglio, ma nulla di più, e deve servire solamente a cercare di capire, prevedere e controllare il comportamento stesso, ma non ci permetterà mai di poter affermare, con sicurezza ontologica, quale sia il comportamento più giusto, e non ci permetterà (e non ci deve poter permettere) un giudizio morale, tutt’al più potremmo definire quale possa esser il comportamento più adeguato in determinate circostanze, in un determinato momento storico e in un determinato ambiente per poter perseguire e ottenere un fine specifico ( ad esempio la vittoria in una strategia sociale, o nella conquista della preda migliore, ecc).
Modello “psicoidraulico” della motivazione di Konrad Lorenz:
Descrizione:
Ipotesi:
Sistema n° “energie” n° Istinti
Nervoso => motivazionali = specifici
Centrale distinte
Immaginiamo (vedi disegno):
Rubinetto = Sistema nervoso e/o Ormonale che produce l’Energia (Impulsi Interni Istintivi)
Serbatoio d’acqua = Contenitore dell’Istinto ( che contiene tutte le azioni comportamentali fisse)
Pressione dell’acqua = Spinta o “Impulso” ( che spinge all’esecuzione di un atto istintivo, ovvero allo “scatenarsi”, dei “Schemi Fissi d’Azione”)
Allora:
Ogni energia distinta è paragonabile ad una massa d’acqua che si accumula continuamente in un Serbatoio (contenitore degli Impulsi Istintivi) finchè l’Istinto Relativo ( le Coordinazioni Ereditarie Fisse) non viene “espresso”, ovvero si riesce a liberarsi.
Cosa succede e come funziona il Sistema Motivazionale “Psico-idraulico”:
L’Acqua non può uscire a causa di una “Valvola a molla”.
La “Valvola a molla” può essere aperta da due condizioni possibili:
1) Da una “determinata” pressione dell’acqua stessa ( e quindi l’apertura della Valvola rappresenta un sistema di sicurezza che permette al sistema di non andare in “alta tensione” ovvero di non superare quel grado di pressione che potrebbe “danneggiare” e/o far scoppiare il contenitore stesso a causa di una pressione dell’acqua che è superiore alla sua capacità di resistenza)
2) Da una forza “esterna”, agente sulla Valvola a molla, applicata con un sistema di “Bilanciamento” ( Piatto della Bilancia!) che agisce sulla apertura della Molla e che possiamo chiamare “Forza Scatenante” ovvero “Stimoli Scatenanti” che sono offerti-prodotti dal Sistema Esterno “Ambientale” e che agiscono in qualità proporzionale alla loro adeguatezza a produrre, liberare, scatenare i comportamenti, Schemi d’Azione Fissi, desiderati in quanto valutati adeguati dal sistema genetico evolutivo ( Memoria Genetica).
Le due condizioni, 1) interna e 2) esterna, possono agire in modo separato o in modo combinato e rappresentano il “Meccanismo Scatenante Innato.
L’interessante è che più la “Pressione” nel Serbatoio (Serbatorio = contenitore degli Istinti…REPRESSI!!!) aumenta e si avvicina a quella di “Alta Tensione” più la molla diventa “Lassa” ( diminuisce la sua capacità di chiudere e tener bloccata l’Acqua ( Acqua = Energie che premono per liberarsi in comportamenti specifici e pre-programmati –“Schemi d’Azione Fissi”-)) e più “sensibile” agli “Stimoli Scatenanti Esterni” proposti dall’Ambiente.
Per cui in “Sovratensione” il Sistema diventa meno “selettivo” nella accettazione dei “Stimoli Scatenanti” e alla loro “adeguatezza reale” e diventa una modalità naturale per “scaricare-liberare” le Energie in più per “alleggerire” la “Pressione” del Sistema stesso al fine di “ristabilire” le condizioni di benessere generali, “normali”, del sistema stesso (Sistema Nervoso!!!), una specie di “tensione” al “ristabilire” l’Equilibrio del Sistema Nervoso e, di riflesso, di tutto l’organismo.
Persino i comportamenti specifici ovvero i “Schemi d’Azione Fissi”, in un regime di “Sovratensione” possono diventare “non specifici” e “inadeguati” al caso specifico e il Sistema tende a liberare prima quelli più sensibili e biologicamente importanti e che si trovano in maggiore stato di crisi.
FANTASTICO !!!!....SE NON E’ CONVINCENTE QUESTO!!!!
...QUINDI MOLTA, MA MOLTA, ATTENZIONE!!!!
...ALLARME MASSIMO!!!