12_Quante coccole?
Il cucciolo mi ringhia…perché e cosa fare?
Perchè reagisce ai miei rimproveri?
Il cane da una importanza assoluta al rapporto sociale.
Il cane è un animale sociale per eccellenza.
A differenza dell’uomo la socialità per il cane è ontologica, ovvero riguarda il suo essere, per lui non può essere altrimenti, invece, per l’uomo, può essere una scelta, per quanto dolorosa e problematica, che può includere, come alternativa estrema, anche una socialità immaginaria.
Per l’uomo la dimensione della socialità, che evidentemente gli appartiene in forma altrettanto profonda, se non anche maggiore, del cane, ha una alternativa possibile, una specie di uscita di sicurezza che è rappresentata dalla possibilità di negarla intellettualmente, ovvero di fare Politica, e pur soffrendone magari anche nel corpo e nella mente, riesce ad eluderne la necessità contingente.
Il cane non può che ragionare in funzione di tale dimensione sociale che per lui è la sua dimensione vitale, e in cui persino la sua individualità, diversamente dall’uomo, appunto, si annulla.
Davanti a tali dimensioni e tali implicazioni il nostro comportamento si potrebbe imbarazzare alquanto nella scelta di chiedersi se ciò che facciamo è giusto, adeguato o del tutto fuori luogo e sbagliato, ma, in verità, le cose possono essere ridotte ad una realtà più effimera, ma non per questo meno importante, e bisogna assolutamente non dimenticarsene.
Per il cane il ricevere una carezza e/o delle coccole, delle effusioni affettuose, essere puniti o maltrattato, fisicamente o anche solo psichicamente, è una cosa importante come lo è per l’essere umano, ma a differenza di questo, molto spesso, se non addirittura sempre, tali comportamenti hanno per lui, oltre che significati relativi alla sfera del comportamento affettivo e figliare anche una componente non indifferente di significato che coinvolge profondamente e seriamente la sfera sociale.
Quindi bisogna sempre stare molto attenti a come, e quando, si accarezza il nostro cane, perché questo nostro comportamento non è per lui fine a se stesso ma acquista significati più profondi e legati, appunto, alla sfera della socialità, con implicazioni di ruoli e di definizione delle gerarchie interne al Gruppo.
Anche la ribellione e/o la minaccia, come il ringhiare, oppure, il semplice rituale della copula espresso come attività dissociata e spesso confusa per un divertente, per quanto strano, gioco, e il strofinarsi con il muso sulle nostre gambe, il leccare la nostra mano, o farci il cosiddetto “sorriso”, inteso come comportamento conflittuale fra il desiderio di contatto sociale e l’insicurezza davanti allo stesso, o il saltare addosso, sono tutti segnali che esprimono per il cane sempre anche componenti sociali oltre che portare un significato fine a sè stessi.
Comportamenti e significati sociali che vanno bene interpretati in relazione all’età del cane, alla fase di sviluppo in cui si evidenziano, alla condizione di vita, e alle circostanze scatenanti, perché sono tutti segnali ai quali noi solitamente rispondiamo in modo conscio o inconscio, spesso involontariamente, e in modo più o meno adeguato e che hanno molta importanza nella stabilità ed evoluzione dei rapporti futuri con il nostro cane e al modo in cui egli si relaziona alla nostra figura di Partner di Riferimento.
Lasciar perdere una provocazione ora, che richiederebbe una minima risposta ritualizzata, potrebbe significare pagarne le conseguenze più avanti quando la situazione è già maturata o consolidata negativamente e dove per riconquistare l’equilibrio sarà necessario un intervento più impegnativo e meno ritualizzato, e dove sarà quasi sempre indispensabile una maggiore decisività e coercitività e con la probabile possibilità che ci sia già il rischio concreto di trovare nel cane una situazione di risposta conflittualità e/o aggressiva e connessa ad una raggiunta stabilità dei ruoli conquistati e per mantenere i quali, ora, il cane è disposto ad un confronto più cruento e con capacità inibitorie di altro genere e decisamente più pericolose e difficili da contrastare per il partner umano.
Nota:
Il comportamento aggressivo, in senso lato, è una forma più o meno ritualizzata (che può andare dalla minaccia all’attacco vero e proprio) legata ad una risposta fondamentalmente di paura.
L’origine di questa paura può anch’essa essere di origine sociale, come normalmente è, come paura di perdere uno status gerarchico, e il ruolo sociale ad esso connesso, che per il cane è una motivazione ontologica, ovvero, appunto, legata alla sfera dell’esistenza e quindi della sopravvivenza e può esser considerata per questo di tipo primario legata ad un istinto originario.
La risposta a questa paura può essere estremamente violenta ed esagerata, per cui non è affatto conveniente trascurare questo tipo di evoluzione comportamentale e sociale, spesso dovuta al fatto di essersi lasciati sfuggire la situazione dalle mani, sottovalutando, o non percependoli neppure, certi segnali di dominanza manifestati nella crescita caratteriale del cucciolo, e che possono, “piccola vittoria” su “piccola vittoria”, portare, quasi inavvertitamente, il cucciolo ad uno status gerarchico di rango eccessivamente elevato e del tutto inopportuno per un rapporto equilibrato e felice con il Partner Umano.
Quindi prevenire è meglio che curare, e prima si interviene meno difficile sarà modificare il comportamento indesiderato…e soprattutto l’intervento deve essere decisivo ed espresso in modo convincente per il linguaggio canino che il cane si aspetta anche da noi!!!